Perché passare dalla scrittura “free style” alla gestione strutturata dei contenuti?
Punti di debolezza della documentazione tecnica, cresciuti bisogni informativi dei destinatari, normative, standard e best practices: viaggio alla scoperta di motivi e metodi per strutturare i contenuti e adottare con successo sistemi CMS (Content Management Systems)
Premessa
K. Halvorson e M. Rech (Content Strategy per il web. I contenuti fanno la differenza, Pearson, Milano, Torino, 2013, p. 122) riportano un’interessante citazione dell’esperta di content strategy Karen McGrane:
... dobbiamo iniziare a pensare ai contenuti come a qualcosa, che vive a prescindere dalle piattaforme di pubblicazione. Non possiamo immaginare l'aspetto dei contenuti in uno specifico documento, in una pagina o in una schermata. Dobbiamo invece strutturare i contenuti per poterli riusare.
Ora, il contenuto strutturato non è una novità, ma è sempre stato posizionato come un problema di tecnologia ... Ma non si tratta di un problema di tecnologia: è un problema di strategia. Quali sono gli oggetti contenuto essenziali con cui abbiamo a che fare? Quali metadati ci servono per organizzarli in modo efficace? Quali sono le regole a essi dedicate nel nostro settore?
Se non riusciamo a rispondere a queste domande .... dispositivi e piattaforme del futuro ci prenderanno in contropiede. Dobbiamo iniziare … a separare del tutto contenuto e forma.
La citazione è a effetto, ma quali sono i criteri che ci permettono di capire, se nella nostra azienda è giunto il momento di abbandonare la scrittura “free style”, ovvero la realizzazione manuale dei documenti, e avviare un progetto di gestione strutturata dei contenuti utilizzati nel complesso della documentazione tecnica (manuali, guide rapide, help online, cataloghi, schede, listini, ecc.)?
Analizzare i punti di debolezza della documentazione tecnica, i bisogni informativi dei destinatari, le normative, gli standard e le best practices di settore ci aiuta a rispondere a questa domanda, che rappresenta la prima tappa del nostro viaggio.
I vincoli del “free style”
Punti di debolezza della documentazione tecnica “free style”
L’aumento della complessità della documentazione tecnica è il fattore che, più di ogni altro, evidenzia i limiti della scrittura “free style”.
Gestire i contenuti all’interno della pagina o della videata dei singoli documenti rende di per sé difficile:
- Far collaborare più figure professionali
- Aggiornare in modo certo contenuti presenti in più documenti
- Garantire la coerenza dell’informazione, cioè - per esempio - il fatto che denominazione e descrizione della macchina corrispondano nella scheda tecnica allegata all’offerta e nella successiva fattura
- Standardizzare e riutilizzare i contenuti
- Utilizzare glossari e terminologie
- Contenere i costi di traduzione, poiché le informazioni di partenza non sono standardizzate e univoche, né è agevole individuare e riutilizzare traduzioni già esistenti
- Omogeneizzare presentazione e formattazione dei contenuti
- Realizzare pubblicazioni multicanale (su carta, cd/dvd/usb, web, mobile, app, ecc.) e mirate a singoli destinatari (personale interno all’azienda, forza vendita, rivenditori e partner, installatori, utilizzatori, manutentori e assistenza tecnica, ecc.)
- Integrare i contenuti presenti nelle varie fonti dati aziendali (sistemi gestionali, software ERP, MRP, CAD, PDM, CMS, ecc.).
Una semplice simulazione ci aiuta a capire come, all’aumento della complessità della documentazione tecnica, la scrittura “free style” finisca per rappresentare un fattore di inefficienza.
Immaginiamo che in origine un’azienda tipo producesse 1 sola macchina, dedicata al mercato nazionale, per cui era sufficiente realizzare manualmente, con MS Word, 1 manuale in italiano.
L’azienda ha poi iniziato a produrre la macchina in 6 modelli diversi. Ogni modifica a un contenuto comune ai manuali andava quindi replicata su 1 + 6 file di Word.
Per ottemperare alla Direttiva Macchine, l’azienda ha scorporato il manuale per l’installatore / manutentore da quello per l’utilizzatore, creando 2 versioni per ogni manuale e ottenendo 1+6+12= 19 documenti di Word da manutenere.
Per rispondere alle richieste degli utenti, l’azienda ha poi deciso di affiancare a ogni manuale una guida rapida, portando a 1+6+12+12 = 31 1 documenti di Word.
Infine, l’azienda ha iniziato a espandersi all’estero, il che ha richiesto la traduzione in 3 lingue di manuali e guide rapide. Il risultato è stato di 31 x 4 = 124 documenti di Word.
La storia potrebbe continuare, includendo - per esempio - l’esigenza di pubblicare online la documentazione tecnica, di personalizzarla graficamente per i rivenditori primari, di realizzare cataloghi ricambi, ecc.: l’aggiunta di gradi di complessità farebbe aumentare inesorabilmente il numero di documenti di Word da manutenere, e con esso tempi, costi e rischi di disallineamento.
Compiendo un balzo in avanti, immaginiamo che l’azienda sia passata dalla scrittura “free style” alla gestione strutturata dei contenuti, adottando anche un software CMS (Content Management System).
Standardizzazione, univocità e riutilizzo dei contenuti supportati dal software CMS fanno sì che ogni modifica a un contenuto comune vada apportata in un solo punto (1 modifica nella prima lingua + 3 traduzioni) e sia poi propagata in automatico a tutti i 124 documenti.
L’efficienza è evidente, in termini di risparmio di tempi e costi, nonché di certezza del risultato.
Bisogni informativi dei destinatari della comunicazione tecnica
Oltre ai bisogni informativi primari, alcuni fattori - quali l’incremento della complessità dei macchinari, la contrazione del tempo dedicato alla formazione, l’avvento del mobile, ovvero della possibilità di usufruire di contenuti in rete tramite dispositivi mobili (smartphone, tablet, ecc.) - fanno sorgere nuovi bisogni informativi nei destinatari della comunicazione.
Fra i bisogni informativi primari annoveriamo l’esigenza di disporre di contenuti:
- Corretti, aggiornati e coerenti all’interno di tutti i documenti che accompagnano il ciclo di vita della macchina (dalla proposta commerciale, all’installazione e formazione presso il cliente, alla fatturazione, alla gestione della ricambistica, ecc.)
- Di facile comprensione
- Localizzati nella lingua del fruitore.
I bisogni informativi emergenti sono invece rappresentati dall’esigenza di disporre di contenuti:
- Basati su immagini e video, per facilitare la comprensione della sequenza delle operazioni da svolgere
- Ricercabili
- Contestuali, cioè consultabili nel posto giusto e nel momento giusto, superando il gap attuale, per cui i contenuti si collocano spesso altrove rispetto ai luoghi e ai tempi in cui sono effettivamente necessari
- Targetizzati per il profilo del fruitore, in modo tale da limitare il sovraccarico informativo
- Corredati da strumenti di condivisione di problemi e soluzioni
- Integrati e aggregati, in modo tale da non dover consultare separatamente più fonti per raccogliere i dati necessari.
Dal momento che le informazioni sono parte integrante del prodotto, il fatto di rispondere non solo ai bisogni informativi primari, ma anche a quelli emergenti, equivale a conferire un vantaggio competitivo al prodotto.
Si tratta quindi di un tassello importante nella strategia aziendale. Un tassello, che implica la moltiplicazione dei canali utilizzati e dei tipi di pubblicazione editi dall’azienda. Una moltiplicazione, che - come abbiamo visto in precedenza - la scrittura “free style”, a causa della sua manualità, non supporta in modo efficiente ed efficace.
Attualmente il canale web e mobile è quello che catalizza la maggiore attenzione, poiché particolarmente adatto a realizzare e veicolare tipi di pubblicazione e funzioni in grado di rispondere ai bisogni informativi emergenti:
- Gallerie di immagini, video, modelli navigabili in 2D/3D, eventualmente collegati al catalogo ricambi
- Strumenti per la ricerca e il filtraggio delle informazioni
- Fornitura di informazioni contestuali, grazie a strumenti in grado di stabilire un collegamento fra l’ambiente reale in cui opera l’utente e i contenuti disponibili. Per esempio, integrando l'apposizione di codici QR (Quick Read) su parti della macchina con la realizzazione e la pubblicazione online di documentazione mirata, gli utenti possono consultare da dispositivi mobili informazioni contestuali:
- Istruzioni
- Indicazioni di parti di ricambio
- Avvisi (segnalazioni provenienti da knowledge base o forum; indicazione dei dispositivi di protezione individuali [DPI] da indossare, ecc.)
- FAQ, knowledge base, blog e forum per la collaborazione degli utenti fra loro e con l’azienda
- Applicazioni per la visualizzazione integrata e aggregata di contenuti, targetizzati in modo automatico in base al profilo dell’utente.
Nell’approccio “free style” la realizzazione di questo tipo di pubblicazioni e funzioni è estremamente onerosa, se non impossibile.
Partendo invece da una gestione strutturata dei contenuti e da software CMS predisposti per alimentare in modo automatico applicazioni web e mobile, la realizzazione di questo tipo di pubblicazioni e funzioni diventa una strada percorribile agevolmente per aggiungere valore al patrimonio informativo aziendale, incrementandone la redditività, e per conferire al prodotto un vantaggio competitivo.
Normativa, standard e best practices
Nell’ambito della redazione di manuali e di istruzioni d’uso la normativa di riferimento è vasta.
Senza pretesa di completezza, le norme internazionali e nazionali da considerare sono:
- Direttiva Macchine 2006/42/CE recepita a livello nazionale dal D. Lgs. 17/2010
- Norme armonizzate 12100:2010 Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio: la norma regolamenta anche le istruzioni d'uso e rinvia alla norma internazionale IEC 62079 recepita a livello europeo dalla norma EN 62079, sostituita dalla IEC 82079-1:20129
- ISO IEC 82079-1:2012 Preparation of instructions for use - Structuring, content and presentation - Part 1: General principles and detailed requirements
- UNI 10653:2003 "Qualità della documentazione tecnica di prodotto"
- UNI 10893:2000 "Documentazione tecnica di prodotto. Articolazione e ordine espositivo del contenuto"
- UNI/TS 11192:2006 "Documentazione tecnica di prodotto destinata all'utente. Criteri per la classificazione".
Alle normative si aggiungono poi standard e best practices, per esempio:
- Standard di settore, come l’AECMA / ATA / S1000D per il settore aeronautico e militare
- Standard indipendenti, come il DITA (Darwin Information Typing Architecture) di OASIS (Organization for the Advancement of Structured Information Standards) per le applicazioni di e-business
- Best practices della scrittura tecnica (technical writing).
Norme, standard e best practices hanno l’obiettivo di migliorare la qualità dei contenuti, nonché dei processi di redazione, traduzione, pubblicazione e distribuzione della documentazione tecnica, regolando il flusso di lavoro, la struttura, l’ordine espositivo e il contenuto delle informazioni, le regole semantiche della comunicazione, la presentazione grafica, il formato dei file, ecc.
Anche nell'applicazione di questi aspetti la scrittura “free style” fatica. Pensiamo solo a un contenuto apparentemente semplice come il warning. La normativa richiede, che ogni warning comprenda un pittogramma, l’etichetta relativa al tipo di warning (nota, attenzione, pericolo, divieto, ecc.), l’illustrazione della causa, delle conseguenze e dei rimedi. Gestendo a mano i contenuti, l’operatore deve ricordare e applicare la struttura prevista, impaginare il pittogramma e attribuire a ogni contenuto lo stile corretto.
La gestione mediata da CMS permette invece di definire e applicare in automatico la struttura prevista, di aggiungere in automatico il pittogramma e di esportare nei vari formati di file lo stesso contenuto, utilizzando in particolare tecnologie XML per trasformarlo nello standard di destinazione (per esempio il DITA).
Vantaggi della gestione strutturata dei contenuti e dell’adozione di CMS
Nella seconda tappa del nostro viaggio analizzeremo il modo in cui la gestione strutturata dei contenuti e l’adozione di software specifici (CMS, sistemi di editing, authoring tool, sistemi di impaginazione automatica, ecc.) possano aiutarci a superare le debolezze della scrittura “free style”, a rispondere ai bisogni informativi dei destinatari, a recepire norme, standard e best practices, ovvero non solo a rendere efficiente la gestione dei contenuti, ma anche a incrementarne il rendimento pubblicandoli e diffondendoli in modo efficace.
Obiettivo è mettere a frutto il patrimonio informativo aziendale sia per migliorare il trasferimento della conoscenza dei prodotti e del loro utilizzo, sia per ampliare la gamma dei servizi di supporto offerti alla forza vendita, all’assistenza tecnica e agli utilizzatori.
Le caratteristiche che prenderemo in esame si riferiscono ad Argo CMS, il software di KEA s.r.l. dedicato alla gestione collaborativa di contenuti multilingua e alla produzione automatizzata di documentazione tecnica multicanale.
Gestire i contenuti in modo strutturato, utilizzando un software CMS, comporta vantaggi così sintetizzabili:
- Gestione collaborativa dei contenuti
- Grazie alla gestione delle autorizzazioni, il CMS permette a varie figure professionali, interne ed esterne all’azienda (product manager, technical writer, traduttori, consulenti, ecc.), di collaborare all’editing dei contenuti in base a flussi di lavoro codificati
- Gestione univoca dei contenuti riutilizzabili e delle loro revisioni
- Il CMS permette di gestire in modo univoco contenuti riutilizzabili a qualsiasi livello, dal macro al micro: capitoli, warning, termini tratti da glossari, variabili, ecc.
- Revisionando un contenuto comune, la modifica può essere o meno propagata in modo automatico alle sue istanze presenti nei vari documenti
- Supporto di glossari e terminologie
- Definizione e applicazione di strutture di contenuti (modelli, template) riutilizzabili, per esempio dei warning sopra citati
- Gestione delle traduzioni
- Attraverso un sistema di marcatura, il CMS permette di sottoporre al traduttore solo i contenuti da tradurre o da rivedere, ottimizzando i costi
- Le traduzioni, eseguibili mediante software di traduzione assistita (CAT Tool, come SDL Trados, WordFast, ecc.), sono importate in modo automatico nel CMS. Ciò fa risparmiare tempo e garantisce la precisa corrispondenza fra testo originale e traduzione, svincolata dalle competenze linguistiche del technical writer
- Marcatura dei contenuti finalizzata al riutilizzo
- La marcatura o classificazione a faccette assegna "a un oggetto caratteristiche multiple (attributi), consentendo di ordinare e filtrare le informazioni da molteplici punti di vista, anziché in base a un unico schema predefinito, tassonomico. Una faccetta comprende attributi ... chiaramente definiti, univoci ed esaustivi. Per esempio un insieme di libri può essere classificato utilizzando una faccetta per l'attributo Autore, una per l'attributo Soggetto, una per l'attributo Data, ecc." (Wikipedia). Attraverso la marcatura il technical writer definisce l’ambito di utilizzo di un contenuto comune, cioè - per esempio - a quale famiglia, modello, macchina, codice della distinta base (BOM - Bill of Material) si riferisce, qual è il suo destinatario, per quali tipi di pubblicazione è stato concepito, attraverso quali canali può essere veicolato, ecc.
- Sulla marcatura si basa, per esempio, il funzionamento dei configuratori della documentazione tecnica e la produzione automatica di documenti targetizzati
- Automazione nella produzione dei vari tipi di documentazione tecnica, targetizzati per i vari destinatari, da veicolare attraverso i vari canali
- Grazie all’integrazione con software di impaginazione automatica e con applicazioni web, il CMS permette di automatizzare le funzioni di cross media publishing. I vantaggi sono il risparmio di tempi e costi, la correttezza dei contenuti, la possibilità di targetizzare le informazioni, nonché la coerenza nell’applicazione degli stilemi grafici
- Il CMS permette anche di alimentare piattaforme di e-commerce, dedicate per esempio alla vendita di ricambi. Si tratta di un’opportunità interessante per trasformare in fonte di guadagno la gestione della documentazione tecnica, che in alcune realtà è ancora percepita soprattutto come fattore di costo
- Integrazione
- Il CMS spesso condivide dati (classificazioni, codici, prezzi, disegni, ecc.) con altri strumenti informatici presenti in azienda: sistemi gestionali, ERP, MRP, PLM, CAD, CMS web, ecc. Integrare il CMS nell’ecosistema informativo è vantaggioso, poiché permette alle varie aree aziendali di condividere informazioni corrette, di utilizzarle per redigere i documenti che accompagnano il ciclo di vita della macchina, nonché di fornire informazioni complete, senza costringere gli utenti a consultare varie fonti per raccogliere i dati di cui necessitano.
La tecnologia da sola non basta
La terza e ultima tappa del nostro viaggio si sofferma sulla centralità dell’opera di alfabetizzazione e formazione delle persone, che - a vario titolo - sono chiamate a realizzare, gestire e utilizzare contenuti strutturati.
Il successo del passaggio dalla scrittura “free style” alla gestione strutturata dei contenuti dipende non soltanto dalle scelte tecnologiche, ma anzitutto dalla comprensione, condivisione e applicazione di scelte metodologiche.
Questo, perché l’obiettivo comune alle attività fin qui illustrate è di produrre contenuti "certificati", riutilizzabili all'interno della documentazione tecnica aziendale, comunicata a vari destinatari, attraverso vari canali e tipi di pubblicazione. Riutilizzare per migliorare la qualità della comunicazione e per incrementare il rendimento dell'investimento necessario alla produzione e traduzione delle informazioni.
Nella nostra esperienza vi sono vari fattori metodologici, che concorrono al buon esito del progetto di gestione strutturata dei contenuti e di adozione di software CMS. Eccoli in dettaglio:
- Standardizzazione
- Standardizzare i contenuti significa esprimere in modo uguale concetti uguali. In fase di migrazione dei contenuti verso software CMS la standardizzazione è fondamentale, poiché permette di scrivere e tradurre una sola volta un’informazione, migliorando l'efficienza della redazione (editing) e della traduzione, e rendendo coerente la comunicazione
- La standardizzazione include anche l’applicazione di regole e standard della scrittura tecnica (technical writing)
- Univocità
- Per rendere efficienti redazione e traduzione, ogni contenuto deve essere univoco: va gestito cioè una sola volta nel sistema e riutilizzato laddove necessario. Nel software CMS ogni frammento di contenuto (snippet) segue il proprio ciclo di vita e può essere presente in una o più revisioni, ognuna delle quali utilizzata in una o più pubblicazioni. L'univocità è la chiave per modificare l’informazione in un solo punto e propagare in modo certo la modifica a tutte le istanze
- Granularità
- Un punto di forza dei sistemi di gestione dei contenuti sta nella loro capacità di agevolare il riutilizzo delle informazioni. Per riutilizzare un contenuto è necessario, che esso sia disponibile a un livello di granularità adeguato. Per esempio:
- Se il capitolo di presentazione della tavola dei pittogrammi va riutilizzato in toto, può essere gestito a un basso livello di granularità, cioè come un unico blocco, composto da una serie di paragrafi, che saranno riutilizzati sempre tutti insieme
- Nel caso dei warning, che vanno utilizzati singolarmente, è invece necessario granularizzare maggiormente i contenuti
- Il massimo grado di granularizzazione va riservato infine a termini del glossario e a dati variabili (denominazioni di famiglia, modello o macchina, codice matricola, ecc.), che sono inseriti in-line, cioè nel flusso del testo di paragrafi presenti in uno o più documenti
- Classificazione e marcatura
- Per riutilizzare i contenuti è necessario che il technical writer riesca a trovare facilmente l'informazione cercata e a comprendere in quale ambito un determinato contenuto possa essere utilizzato. Sono fondamentali in questo senso un sistema di classificazione condiviso e funzioni di filtraggio delle informazioni basate sulle marcature apportate.
Conclusione
Se ci sono aspetti in cui vi riconoscete e pensate possa essere opportuno ipotizzare l’avvio di un progetto di gestione strutturata dei contenuti, siamo a vostra disposizione per un’analisi gratuita della documentazione tecnica e dei vostri flussi di lavoro attuali, e per provare dal vivo il nostro software Argo CMS. Contattateci!
Autore: Petra Dal Santo
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