Sicutool. Cose care
44 volte siamo indotti a credere che i dati siano un’invenzione degli anni Duemila. Indubbiamente il digitale e internet hanno cambiato tipologia, volume, velocità di aggiornamento dei dati, nonché metodi e strumenti di acquisizione, elaborazione e analisi degli stessi. Eppure le aziende hanno sempre usato i dati disponibili come piattaforma oggettiva su cui basare le decisioni strategiche. Per esempio, prima dell’avvento Tutti pazzi per i dati A dell’Euro, per il nostro Ufficio Acquisti era cruciale disporre di previsioni il più possibile attendibili sull’andamento del cambio fra Lira e Marco per cogliere il momento migliore in cui inviare gli ordini ai Fornitori tedeschi. In attesa di internet, delle applicazioni web, del tempo reale e degli algoritmi, a fare la differenza erano le nostre relazioni personali con operatori finanziari di fiducia, che ci rifornivano di informazioni e dati grezzi da elaborare. Oggi le fonti primarie sono telematiche: il nostro sistema gestionale; le innumerevoli banche dati di istituzioni pubbliche e private accessibili online; gli strumenti di web analytics integrati nel nostro sito; nel futuro, che è già ora, i sensori degli utensili smart dell’Industria 4.0. Quanta abbondanza! Nell’euforia del momento non dimentichiamoci però che dati e database, da soli, non generano un vantaggio competitivo. L’arte sta nel formulare le domande e nell’interpretare le risposte. Non di rado ambivalenti come i responsi dell’oracolo di Delfi. Corsi e ricorsi storici.
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